Minacce, pedinamenti, molestie, telefonate o attenzioni indesiderate.
LO STALKING IMPLICA UNA SERIE DI COMPORTAMENTI INOPPORTUNI VERSO UNA PERSONA PRESA DI MIRA AL FINE DI CREARE UN CONTATTO.
Per questo è anche indicato come sindrome del molestatore assillante. Il termine giuridico stalking deriva dal verbo inglese to stalk che significa “seguire furtivamente ”, “essere in agguato” il termine è usato anche in riferimento al “cacciatore in agguato della preda”.
I comportamenti del molestatore sono attuati nella speranza di riallacciare un rapporto concluso, di controllare un’ex partner, un conoscente oppure per “conquistare” un estraneo, ma risultando sempre molesti nelle modalità in cui si viene percepiti. Una caratteristica dello stalking è che esso avviene senza il volere della persona cercata, senza che venga fornito al persecutore alcun pretesto per essere cercati, e si attua continuativamente per quattro settimane. La persona oggetto delle molestie si trova a percepire una serie di stati psicologici fortemente negativi quali senso di essere controllata e una paura che può sfociare nel sentirsi prigioniera di tali attenzioni e spaventata dalle possibili conseguenze delle persecuzioni.
Le attenzioni verso la vittima posso essere manifestate attraverso telefonate e contatti improvvisi, visite a sorpresa, appostamenti sotto casa o presso il luogo di lavoro, attraverso un ricerca intenzionale di contatti con persone vicine alla vittima oppure tramite l’invio di lettere, messaggi o altri pensieri. Esiste un punto in cui le molestie diventano stalking.
ATTRAVERSO DIVERSI STUDI SUL COMPORTAMENTO E L’ANALISI DEI PROFILI PSICOLOGICI DI NUMEROSI STALKER SONO STATI INDIVIDUATI CINQUE TIPOLOGIE DI STALKER:
-
risentito (è un ex partner della vittima mosso da sentimenti di rabbia e vendetta),
-
bisognoso di affetto (motivato dalla ricerca di una relazione e di attenzioni che possono riguardare l’amicizia o l’amore),
-
corteggiatore incompetente (che attua comportamenti opprimenti perché carente di abilità relazionali),
-
respinto (ex partner che desidera ristabilire una relazione con la vittima),
-
predatore (caratterizzato dal piacere di compiere pedinamenti e inseguimenti).
Se ci si sente oggetto delle attenzioni di una persona, che si esplicano con le modalità descritte, può essere il caso di rivolgersi alle autorità competenti al fine di tutelarsi da possibili intrusioni negative nella propria vita. Lo stalking, così come la gelosia morbosa o la dipendenza affettiva (con o senza episodi di violenza) è una forma di relazione deleteria per il benessere psicologico, e che mina il senso di serenità e l’autostima delle persone coinvolte. La cronaca ci ricorda frequentemente come relazioni affettive disfunzionali possono sfociare in episodi di violenza anche gravi, e sono indice di un malessere proprio e altrui che è bene affrontare pro-attivamente. Per ragioni evidenti è sempre la vittima che cerca di cambiare schema e sente il bisogno di uscire dalla situazione di pericolo, mentre chi attua le molestie seppur portatore a sua volta di malessere non vede altre vie di comportamento.
Quando i rapporti di coppia, in corso o conclusi, sfociano nelle minacce, in un forte stress psicologico o in atti di violenza fisica è davvero il caso di parlarne con qualcuno che possa aiutare ad uscire dalla paura. In molti comuni d’Italia sono stati istituiti sportelli di ascolto (centri antiviolenza) a cui rivolgersi per essere indirizzati e seguiti.
A volte può sembrare difficile uscire da una relazione disfunzionale, spesso si preferisce restare nel contesto abituale per paura delle possibili conseguenze, tuttavia potrà essere di aiuto intraprendere un percorso su di sé che porterà ad elaborare e superare le dinamiche che si attivano nei propri rapporti sentimentali. Trovare una nuova forza in sé aiuterà a crescere e ad acquisire una libertà in cui si era smesso di credere.