L’idea alla base della teoria dei costrutti personali è che crescendo ci costruiamo una serie di rappresentazioni mentali che utilizziamo per interpretare gli eventi. Queste rappresentazioni si basano sull’esperienza e sull’osservazione.
Negli anni 50 la psicoanalisi e il comportamentismo hanno prodotto importanti evidenze scientifiche a favore della nostra conoscenza del funzionamento psicologico degli esseri umani. La teoria dei costrutti personali di George Kelly si pone in una posizione intermedia tra le due teorie dominanti a quei tempi. In particolare Kelly prende dal comportamentismo l’importanza dell’apprendimento nella determinazione della personalità, e dalla psicoanalisi l’idea che esistono una serie di convinzioni inconsce costituite a partire dalle esperienze significative precoci. Ne deriva una teoria cognitiva sulla costruzione dell’esperienza e, in parte, dell’identità personale.
I costrutti personali non sono evidentemente puri concetti, in quanto appiattirebbero di molto il significato stesso della costruzione: essi sono degli schemi mentali, delle lenti attraverso cui diamo senso alle nostre vicende in rapporto al mondo. Facciamo esperienza del mondo attraverso le “lenti” dei nostri costrutti. I costrutti così influenzano il nostro pensare e agire.
La psicoterapia costruttivista rappresenta un processo creativo ed ha, inoltre, la finalità di promuovere l’acquisizione di nuove modalità di comprensione. Nel contesto terapeutico c’è una lenta fase di costruzione che permette di considerare nuove ipotesi, nuovi modi di immaginare e di vedersi. Vengono usate metafore e analogie che aiutano a fare spazio a nuove dimensioni di significato.
L’idea di costruzione dell’esperienza a partire proprio dall’esperienza è fondamentale in quanto attraverso l’esperienza presente gettiamo le basi per un nuovo modo di comprendere il futuro. Generalmente costruiamo la comprensione degli eventi mediante repliche delle lezioni tratte in passato. Quindi tendiamo ad anticipare gli eventi secondo le nostre aspettative e, sempre in base a queste siamo più propensi ad attribuire un significato piuttosto che un altro a ciò che ci succede. L’aspetto relativo alla costruzione dell’esperienza consiste nel fatto che gli eventi sono caratterizzati da processi di somiglianza e di contrasto, inerenti il passato ma che si rivelano nel momento presente e, pertanto, portano a ricostruire continuamente la nostra esperienza.
“Un costrutto, come la stessa radice semantica lascia intuire, è l’unità elementare di discriminazione attraverso la quale si attua il processo di costruzione. È una dimensione di senso, un asse di riferimento, un criterio fondamentale di valutazione […] I costrutti sono le chiavi di lettura che rendono il mondo intelligibile: se non disponessimo di tali criteri di discriminazione, il fluire degli eventi ci apparirebbe indifferenziato e di conseguenza privo di significato” George Kelly
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