Come psicologo scolastico propongo interventi su vari aspetti delicati inerenti la dinamica scolastica:
- Sportello di ascolto psicologico: rende possibile richiedere un colloquio specialistico con una figura esterna alla scuola, possono usufruirne ragazzi, insegnanti, e famiglie.
- Orientamento scolastico: permette di operare una scelta consapevole riguardo Il percorso scolastico da intraprendere dopo la 3° media.
L’attuazione dell’intervento prevede l’utilizzo sia di strumenti oggettivi ampiamente collaudati sia del colloquio, ed il raggiungimento di specifici obiettivi, quali:
· fornire informazioni circa l’offerta formativa del territorio;
· sviluppare una più approfondita conoscenza di sé, dei propri limiti e delle proprie potenzialità. - Educazione alla sessualità-affettività: questo è un ambito di notevole importanza soprattutto in un’età così fortemente connotata da cambiamenti che investono la sfera identitaria, le trasformazioni del corpo, del modo di pensare, di gestire le emozioni e del rapportarsi alle persone.
- Formazione per genitori ed insegnanti: relativi a diverse tematiche di natura pedagogica-psicologica, come ad esempio approfondimenti rispetto alle dinamiche psicologiche del preadolescente e dell’adolescente, alla gestione della relazione educativa, agli spetti comunicativi e relazionali.
- Assessment cognitivo, emotivo, comportamentale: con il fine di approfondire la conoscenza dei ragazzi, e quindi di supportarli in termini formativi e psicologici durante il percorso di studio.
La psicologia nella scuola si propone di migliorare il clima scolastico, promuovendo il benessere e l’auto-realizzazione delle persone. Per raggiungere lo scopo lo psicologo scolastico prende in considerazione il sistema complessivo in cui si situa lo studente, attraverso le linee di intervento esposte sopra. Ma l’apprendimento inoltre può essere ostacolato da problematiche oggettive ad integrare le operazioni necessarie affinché sia possibile leggere e utilizzare parole e numeri, così come possono presentarsi difficoltà nella gestione delle proprie risorse cognitive e del comportamento. Nel primo caso è probabile che si sia in presenza di un disturbo dell’apprendimento, mentre nel secondo potrebbe trattarsi di un deficit dell’attenzione.
Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività
Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo. Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente. E’ bene precisare che l’ADHD non è una normale fase di crescita che ogni bambino deve superare, non è nemmeno il risultato di una disciplina educativa inefficace, e tanto meno non è un problema dovuto alla «cattiveria» del bambino.
Disturbi dell’Apprendimento
I Disturbi dell’Apprendimento, o DSA, vengono diagnosticati quando i risultati ottenuti dal soggetto in test standardizzati, somministrati individualmente, su lettura (per diagnosticare la dislessia), calcolo (discalculia), o espressione scritta (disgrafia) risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all’età, all’istruzione, e al livello di intelligenza. I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura, di calcolo, o di scrittura. I Disturbi dell’Apprendimento devono essere differenziati da normali variazioni nei risultati scolastici e da difficoltà scolastiche dovute a mancanza di opportunità, insegnamento scadente, o fattori culturali.
Centro per i disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione a Pescara, Viale Bovio 253. |