Conoscere la Comunicazione non verbale (CNV) permette di aumentare le nostre competenze comunicative. Infatti per migliorare la comunicazione è importante essere in grado di gestire i comportamenti non verbali.
La CNV comprende tutto ciò che comunichiamo all’altro all’infuori delle parole. Include quindi:
– segnali statici (volto, postura, voce, abiti)
– segnali dinamici (movimento, orientamento, distanza, espressioni del volto, direzione dello sguardo, tono vocale, ritmo dell’eloquio).
Scopi della CNV:
– Trasmettere atteggiamenti interpersonali
– Esprimere emozioni e sentimenti
– Metacomunicare (inflessione voce, gesti, mimica facciale, ecc. forniscono informazioni su come deve essere inteso il messaggio verbale)
Dagli studi sugli atteggiamenti interpersonali emergono cinque tipi di atteggiamenti interpersonali:
1) L’AFFILIAZIONE, caratterizzata da comportamento amichevole, frequente contatto visivo, prossimità fisica e sorrisi (su base innata e/o per acquisizione da esperienze familiari);
2) L’ATTRAZIONE SESSUALE, che comprende segnali simili ma più intensi dei precedenti (rossore, traspirazione, dilatazione delle pupille);
3) IL RIFIUTO E L’AGGRESSIVITÀ, cioè quelli contrari ai precedenti;
4) LA DOMINANZA: tono vocale più alto, postura eretta, espressione attenta; tale atteggiamento, se fondato solo sul comando viene rifiutato, se associato a elementi affiliativi, riesce a influenzare;
5) LA SOTTOMISSIONE E LA RAPPACIFICAZIONE: cioè l’esatto contrario della dominanza.
Caratteristiche della CNV:
• Ripetizione: ripete ciò che viene detto (es. per indicare una strada: “Deve girare in fondo a dx” e si muove la mano vs dx);
• Contraddizione: Il mess NV contraddice quello verbale (es. dire con voce tremante di non essere emozionato);
• Sostituzione: il comportamento NV è utilizzato al posto della comunicazione verbale (manifestare empatia per il dolore di un’altra persona avvicinandoci piuttosto che parlando);
• Accentuazione: la CNV accentua parti del messaggio verbale come la sottolineatura di un messaggio scritto (in una relazione si enfatizza con il tono di voce gli aspetti contenutistici più rilevanti);
• Regolazione: la CNV regola il flusso della comunicazione tra le persone che partecipano all’interazione (cenno del capo o cambiamento di posizione possono indicare, ad uno dei partners, se può continuare a parlare o se deve cedere la parola);
Canali di comunicazione non verbale:
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Comportamenti cinesici
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Caratteristiche fisiche
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Paralinguaggio
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Prossemica
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Artefatti
1. Comportamenti cinesici:
Comprendono tutti i movimenti che produciamo e in cui siamo coinvolti. Principalmente comprendono:
– comportamento visivo
– gesti, posture e altri movimenti del corpo
– relazione spaziale con ambienti, oggetti e persone
Es. contatti oculari, frequenza degli sguardi, postura, espressione del volto, riso e sorriso.
2. Caratteristiche fisiche
Rappresentano i segnali non legati ai movimenti ma riferiti all’immagine che diamo:
aspetto generale, altezza, peso, capigliatura, ecc.
L’aspetto fisico, seppur facile da camuffare e quindi ingannevole (ricordiamo che: l’abito non fa il monaco, e che l’apparenza inganna!), trasmette numerose informazioni relative allo status sociale di appartenenza, agli atteggiamenti interpersonali, all’immagine che si vuole comunicare di sé.
3. Paralinguaggio
Aspetti della dinamica vocale quali il tono, il timbro, l’intensità della voce, le pause, i silenzi, le interruzioni, i fenomeni di esitazione.
Si distinguono:
– qualità della voce (tono, ritmo del discorso, tempo, risonanza)
– vocalizzazioni (schiarirsi la gola, interlocuzioni come uhm, eh, mmh)
4. Prossemica
Studia come l’uomo fa uso del suo spazio sociale e personale e della percezione che ne ha.
Es. dove si siede una persona e a che distanza
5. Artefatti
Oggetti la cui manipolazione o il cui contatto possono partecipare alla trasmissione di segnali NV.
Es. oggetti di per sé neutri (giocherellare con la penna, spostare oggetti, ecc.); oggetti il cui scopo è quello di alterare le caratteristiche dell’organismo (profumi, trucco, montature di occhiali, ecc.)
DOTT. DAVIDE FARRACE, PSICOLOGO PESCARA