Diventare madre è un processo che porta con sé una sostanziale transizione sia nella sfera psichica che corporea e fisiologica della donna, come anche negli aspetti pratici dell’esistenza. Una parte fondamentale di questi cambiamenti è rappresentata dall’immagine che la donna ha di sé stessa: da persona autonoma a madre, in relazione al suo rapporto con il partner, rispetto alla famiglia di origine, come genitore del bambino che deve nascere e che poi avrà specifiche esigenze e una sua psiche. Anche il padre si trova ad affrontare una transizione di ruolo. Dall’essere figlio e partner, al divenire anche padre e genitore.
Per entrambi l’attesa di un figlio è sempre accompagnata da un vissuto emotivo complesso, in cui soprattutto la futura mamma si pone interrogativi rispetto al nuovo arrivo, si domanda per esempio come sarà il loro rapporto, di quali caratteristiche fisiche riconoscibili sue o del suo partner sarà portatore, che ruolo avrà lei come madre nel riconoscere i bisogni emotivi e nel prestare le sue cure. In questi frangenti può essere colta da dubbi sulla sua capacità di essere una buona madre. L’attesa di un figlio, solitamente accompagnata da gioia sia per i futuri genitori che per il tessuto sociale circostante, può anche essere connotata da sentimenti di paura e timore, la preoccupazione d’altronde è una caratteristica genitoriale che comincia con il concepimento e persiste per tutta la vita di un genitore in relazione alle fasi della crescita dei figli. Essere preoccupati rispetto ai compiti della genitorialità è funzionale allo svolgimento del proprio ruolo, proprio perché è un ruolo estremamente sensibile.
Insieme al vissuto emotivo, anche il rapporto col mondo circostante e le abitudini che entrambi i genitori mantengono fino al concepimento e poi alla nascita del figlio saranno oggetto di cambiamento. Anche tali cambiamenti potranno essere accompagnati da vissuti ambivalenti dai membri della coppia, è quindi importante per entrambi non sottovalutare eventuali timori legati all’evento, ma sentirsi liberi di esprimerli, senza scaricare sentimenti di colpa sul bambino, sul partner, o sul tessuto sociale circostante, affinché l’esperienza di diventare genitore sia vissuta pienamente, con gioia e serenità.
Dottor Davide Farrace, Psicologo Pescara